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“Un Piano strategico deludente, totalmente inadeguato all’importanza del turismo e alle difficoltà che sta vivendo; un’inadeguatezza confermata dall’assessore Caner che ha rivendicato la scelta di non presentare un programma dettagliato. Stiamo parlando di un settore fondamentale per l’economia nazionale e regionale con fragilità strutturali, aggravate dalla pandemia prima e dalla guerra poi, che va ripensato. Ci siamo invece trovati a discutere un documento di appena quattro pagine. Non una parola sul Pnrr che mette a disposizione del comparto risorse per quasi sette miliardi e sui fondi comunitari, niente sulla sostenibilità evocata solo in astratto, troppo poco sul mondo del lavoro, in un settore dove il precariato è la regola e non l’eccezione. Il turismo sta mutando profondamente e la Regione Veneto nella sua programmazione triennale decide di rinunciare a governare questi cambiamenti”. Così la vice capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani boccia il Piano strategico per il turismo (di cui era relatrice per la minoranza) licenziato dal Consiglio regionale con i voti contrari dem. “La sfida che abbiamo davanti è ridisegnare il turismo del futuro, non solo gestire la ripartenza”.

“È giunto il momento di prendere il turismo sul serio e di non considerarlo non una rendita, delegando tutto al mercato, ma un comparto industriale complesso che merita oggi una politica pubblica, integrata con il tema dell’occupazione, dello sviluppo territoriale, della gestione del patrimonio naturale e culturale, dei trasporti. E in cui il ruolo del pubblico deve essere rilevante; serve un salto di qualità delle politiche regionali totalmente assente in questo documento”.