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“Attorno alla partita delle trivellazioni in alto Adriatico è in atto il classico gioco delle tre carte: mentre dal Veneto Zaia dice no, da Roma il Governo va avanti verso le autorizzazioni. Ma adesso è arrivato il momento di andare al vedo”.

A dirlo i consiglieri regionali del PD Veneto, Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, che sul tema hanno presentato una mozione.

“Zaia ha la possibilità di dimostrare che ha davvero a cuore la tutela dei territori. I danni provocati dalle trivellazioni in Polesine sono già evidenti con il fenomeno della subsidenza. Nell’ipotesi concreta che venga dato il via libera sarà fondamentale mettere comunque un argine. Questo stabilendo che, per il rilascio delle concessioni, sia indispensabile la stipula di una fideiussione, di primario istituto di credito o assicurativo, che dia adeguata garanzia dei danni. Una clausola che nei fatti nessuno sarebbe disposto ad accettare, visti gli evidenti rischi. Dunque, di fatto, una condizione che introdurrebbe una salvaguardia ambientale e di difesa anche rispetto ai risvolti penalizzanti per le economie delle aree interessate”.

Zanoni annuncia infine la sua presenza alla manifestazione pubblica contro le trivellazioni che si terrà ad Adria sabato 3 febbraio alle ore 10, “dove saranno presenti i circoli PD della provincia di Rovigo e che da tempo sono impegnati in questa battaglia”.