Salta al contenuto principale

“Il progetto della ciclovia del Garda può essere accattivante ma non a queste condizioni”.

La presa di posizione secca è della consigliera regionale veronese del PD Veneto, Anna Maria Bigon, che sabato, a Salò, ha partecipato ad una iniziativa pubblica dedicata all’opera.

“I 344 milioni previsti inizialmente nel 2017 per tutto l’anello di circa 144 chilometri sono destinati almeno a triplicare a causa dell’aumento dei costi e per la necessità di costruire ulteriori barriere paramassi, gallerie artificiali e per mettere in sicurezza le pareti rocciose: le opere di manutenzione, ingenti e proiettate nel tempo, non sono ancora state quantificate”.

Secondo Bigon “è necessario ripensare e rimodulare il tutto, tenendo conto di ciò che dicono i territori interessati e le associazioni, a partire da quelle ambientaliste che su questo tema hanno dedicato interesse, tempo e passione. Le proposte alternative ci sono, improntate sulla sostenibilità ambientale ed economica, sull’intermodalità attraverso l’utilizzo del trasporto su acqua, con criteri di sicurezza e gestione intelligente dei flussi turistici per valorizzare la cultura del territorio e promuovere un turismo lento e sostenibile. Porterò dunque sul tavolo della Regione – conclude Bigon – queste posizioni, che vanno ascoltate in nome della tutela dei territori”.