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“Speriamo che l’accoglimento della nostra mozione sia il primo segnale di un cambiamento e finalmente la salute mentale venga messa al centro delle politiche sociosanitarie della Regione. Abbiamo ascoltato l’assessore Lanzarin che ha ribadito come la Regione stia lavorando a un Piano triennale di rilancio della Salute mentale, confermando però le difficoltà legate alla carenza di personale, in particolare psichiatri. Gli obiettivi sono condivisi, l’auspicio è che si arrivi presto a fatti concreti”. Così la vicepresidente della commissione Sanità Anna Maria Bigon commenta l’approvazione in aula della mozione presentata dalla consigliera dem insieme ai colleghi Francesca Zottis, Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni.

“La pandemia – ha ricordato nel suo intervento – ha aggravato i problemi soprattutto per l’età evolutiva e l’adolescenza. Devono essere creati reparti adeguati a ragazzini e giovani: ogni anno ne vengono ricoverati circa 200 per emergenze e non possono finire insieme agli adulti. Ma la situazione era pesante già prima del Covid, visto che la riorganizzazione delle Ulss ha ridotto da 21 a 9 i Dipartimenti e da 29 a 20 le Unità operative. Occorre investire più risorse, nel fondo sanitario regionale la quota destinata è del 2,4% penultimi in Italia, mentre l’indirizzo nazionale è del 5% e rilanciare il modello della psichiatria di comunità. Oggi infatti stiamo assistendo a una psichiatria di lunga degenza anziché puntare su riabilitazione e cura perché mancano operatori. Non dobbiamo assolutamente rassegnarci a istituzionalizzare queste patologie”.

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