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“Attorno alle modifiche della legge per il sostegno delle associazioni combattentistiche, la faglia che si è aperta tra Lega e FdI non si è ricomposta. Dalla seduta di commissione la maggioranza ha semmai deciso di non decidere, mandando avanti l’iter di entrambi i progetti di legge sul tavolo e cercando di aggirare lo scontro interno con un ciclo di audizioni”.

Così Giacomo Possamai e Vanessa Camani, capogruppo e vice capogruppo del PD Veneto, fanno il punto della situazione a margine della seduta odierna della commissione Cultura nel corso della quale si è discusso dei due progetti di legge, presentati uno da Fratelli d’Italia e uno dall’intergruppo Lega-Liga veneta, in materia di associazioni combattentistiche e d’arma ed educazione delle giovani generazioni all’impegno sociale.

“Pur essendoci all’interno della compagine di governo posizioni molto critiche nei confronti della proposta presentata dal consigliere Razzolini (FdI), nessun consigliere di maggioranza ha voluto chiederne il ritiro e si è deciso di mandare avanti entrambi i provvedimenti. Da parte nostra riteniamo irricevibile una proposta di legge che, con un approccio decisamente nostalgico, introduce l’istituzione della Giornata regionale di Giovani al servizio della patria. E che mescola tra loro il contributo di servizio alla società civile che i giovani possono offrire con una pagina di storia dolorosa nonché attraverso una retorica di matrice militare. Ben altra cosa rispetto al giusto sostegno e coinvolgimento di queste associazioni per il ruolo costruttivo che possono ricoprire nell’oggi”.

Possamai e Camani evidenziano inoltre che “la proposta di FdI prevede di prelevare dall’ambito del sociale uno stanziamento di 250 mila euro per realizzare azioni di prevenzione a cyberbullismo, droga e alcol. Vogliamo capire da quale voce questa somma verrebbe dirottata e quali sono le risorse che attualmente la Regione già destina per questi obiettivi. Nulla in contrario rispetto all’apertura di un ciclo di audizioni, occasione per sviscerare anche questi aspetti. Peccato che l’intento politico sia quello di prendere tempo, invece che occuparsi di vere emergenze e questioni che richiederebbero un’urgente attenzione”.