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17 novembre 2021

COVID e Negazionisti: La doverosa stretta per tornare alla normalità

di Consiglieri regionali Veneto Partito Democratico

Mentre il medico no vax, nonché sindaco di Santa Lucia di Piave, Riccardo Szumski, si fa bello sulla stampa definendo la sua radiazione dall’ordine dei medici come “una medaglia” e i suoi fans negazionisti di tutta Italia stanno preparando nel paese trevigiano una bella fiaccolata di solidarietà, oggi sulla stampa troviamo l’appello accorato delle categorie economiche. Con un richiamo a prefetti e questori per arginare una deriva (fomentata peraltro da gruppi sovranisti, neofascisti ed eversivi), che sta favorendo indiscutibilmente la ripresa dei contagi. Impedendo così quella ripresa della normalità che è essenziale per recuperare terreno su molteplici fronti: dall’erogazione dei servizi sanitari al riavvio completo del sistema produttivo ed occupazionale.
Mentre si discute di PNRR, finanziamenti, progetti e resilienza, la realtà ci vede fermi al palo, incerti ed in bilico di fronte alle resistenze di chi si oppone ad ogni regola di tutela sanitaria e di convivenza. Il livello di sopportazione di chi ha già pagato un dazio elevatissimo al Covid, chiudendo aziende ed attività, perdendo il posto di lavoro, è al limite. In questi giorni si guarda all’Austria e alla decisione di imporre il lockdown a chi non è vaccinato. Di certo serve una stretta, cosa che a livello regionale vede il presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, attestato su posizioni nette e non sfumate come quelle del collega Zaia. Stretta significa aumentare i controlli e non allentarli. Significa escludere i non attendibili tamponi rapidi per ottenere il green pass. E significa impedire che migliaia di persone agiscano liberamente, creando assembramenti senza mascherine in nome di una libertà fasulla perché mette in gabbia il diritto di tutti ad avere un futuro liberato dalla pandemia.