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Il bilancio di un ente come la Regione Veneto non è solo una questione contabile. Servono invece visioni e progetti capaci di orientare la collocazione delle risorse. Il nostro orizzonte è il Patto per il Veneto del 2030. Un’idea che nasce in linea con gli obiettivi fissati dall’Agenda delle Nazioni unite e dell’Unione europea: le risorse straordinarie generate dal PNRR, in termini di investimenti pubblici e privati, sono un’occasione unica di rilancio e di sviluppo della nostra Regione, sulla base di una progettazione condivisa con le istituzioni e le rappresentanze economiche e sociali. Il cuore di questo Patto dovrà essere costituito dagli assi portanti di Next Generation EU con obiettivi tangibili e misurabili, a partire dal raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 e dall’impiego al 100% di energie rinnovabili entro il 2035. Il “Patto per il Veneto del 2030” dovrà coinvolgere gli enti locali, i sindacati, le associazioni di categoria delle imprese e delle professioni, i quattro atenei regionali, l’Ufficio scolastico regionale, le associazioni ambientaliste, le realtà del Terzo settore e del volontariato, le Camere di commercio e le banche.

La normale amministrazione non basta per le sfide che ci attendono: la Regione deve gestire in maniera diversa le risorse ordinarie, facendo scelte coerenti con gli obiettivi del Pnrr e ascoltando le rappresentanze economiche e sociali dei territori. La battaglia per incrementare i fondi alla cultura, seppur ancora insufficienti, ne è l’esempio: quando c’è la volontà i soldi si trovano. Cinque gli assi principali della nostra contromanovra: ambiente/transizione energetica, lavoro, contrasto alla violenza di genere, assistenza agli anziani e ripopolamento della montagna.

AMBIENTE E TRANSIZIONE ENERGETICA

Finora su questo versante le Giunte Zaia sono state troppo timide,  è necessaria una ‘terapia d’urto’ a partire dalla mobilità. Sul trasporto pubblico abbiamo proposto un contributo di 30 milioni per il prossimo triennio (10 l’anno) per l’acquisto di bus e natanti alimentati ad energia elettrica. Sul fronte privato, invece, 4 milioni per la rottamazione di mezzi inquinanti e la sostituzione con veicoli elettrici. Complementare a questa misura, tre milioni ai Comuni per acquisto e attivazione di colonnine elettriche, così da realizzare una rete di ricarica diffusa su tutto il territorio veneto. Infine altri quattro milioni per sostituire le stufe alimentate a legna con apparecchi a bassa emissione e ad alta efficienza energetica dotati di filtri antiparticolato.

LAVORO E OCCUPAZIONE GIOVANILE

Nel 2020 sono stati 12.436 i veneti emigrati, tra cui molti giovani, seconda regione italiana dietro la Lombardia. Per incoraggiare gli ‘Under 35’ a restare in Veneto, abbiamo presentato due proposte. La prima riguarda l’eliminazione dell’Irap per tre anni per le start up innovative, imprese giovanili ad alto contenuto tecnologico, costo un milione di euro; per contrastare la disoccupazione giovanile chiediamo invece l’esonero dell’Irap per dodici mesi per chi assume personale di età inferiore a 35 anni con contratto a tempo indeterminato, stanziando 10 milioni. Nel ‘pacchetto Lavoro’ abbiamo previsto attività a sostegno dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità (10 milioni) e degli immigrati regolari (3 milioni) oltre ad azioni per l’effettivo accesso dei disoccupati alle misure di politica attiva al lavoro, attingendo dalle risorse che verranno messa a disposizione dal Programma Gol, che ammontano a 55 milioni. Infine altri tre milioni da destinare a Veneto Lavoro per la gestione e il potenziamento dei Centri per l’impiego.

QUESTIONE DI GENERE

Abbiamo messo la questione femminile e il contrasto alla violenza di genere al centro della nostra azione, sin dall’inizio della legislatura. Abbiamo messo sul tavolo un finanziamento aggiuntivo da un milione per centri antiviolenza e case rifugio, per quei percorsi volti ad assicurare la piena assistenza alla donna vittima di violenza, come il Codice rosa, garantendo la tempestività degli interventi, la protezione, il pieno rispetto della riservatezza e un supporto psicologico continuativo. Oltre ad un potenziamento dei consultori e delle loro attività. Ma dobbiamo aiutare queste donne anche a ricostruirsi un futuro. Per questo abbiamo chiesto mezzo milione per il ‘contributo di libertà’, nostro progetto che prevede un sostegno economico una tantum per consentire alle vittime di violenza domestica di poter affrontare le prime spese della nuova vita indipendente.

ASSISTENZA ANZIANI

L’assistenza agli anziani è un tema centrale in una Regione dove gli over 65 sono oltre un milione e 142mila, quasi un veneto su quattro. La riforma delle Ipab è ancora al palo dopo venti anni dalla legge 328/2000 ed è l’assoluta priorità. In parallelo alla riforma, per aiutare le Rsa abbiamo presentato la richiesta per un taglio dell’Irap che grava sulle case di riposo pubbliche in misura assai maggiore rispetto al privato e un piano di investimenti da venti milioni l’anno per tre anni per il recupero edilizio delle strutture fatiscenti. Ma dobbiamo aiutare anche le famiglie agendo sul valore delle impegnative, con un investimento da 32 milioni: la quota sanitaria è infatti ferma dal 2009 e il costo complessivo delle rette è diventato per troppi un salasso insostenibile. Occorrerà poi anche agire sul numero delle impegnative, in modo che corrispondano al reale bisogno, in continuo aumento visto il progressivo invecchiamento della popolazione.

RIPOPOLAMENTO DELLA MONTAGNA

Invertire il trend che vede un calo costante della popolazione dei Comuni montani del Veneto e rimettere in moto l’economia di queste zone. Questo l’obiettivo di un doppio emendamento con il quale abbiamo chiesto di stanziare fondi per garantire contributi a fondo perduto a chi decide di acquistare, ristrutturare o costruire casa nei Comuni montani del Veneto. Nel dettaglio la proposta prevede uno stanziamento di 20 milioni l’anno per i prossimi tre, destinati a nuclei familiari con reddito inferiore a 75mila euro, con un contributo massimo procapite da 20mila euro e una premialità per chi ha figli minori.