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“Anche prendendo per buona la smentita del sottosegretario Fazzolari circa la proposta di introdurre come disciplina sportiva scolastica il tiro a segno ‘per insegnare ai nostri giovani ad essere dei pistoleri provetti’, dichiarazione riportata da La Stampa e peraltro confermata nella sua veridicità dal suo direttore, è bene sgombrare il campo da ogni equivoco: si tratta di un’ipotesi da respingere in modo netto. A partire proprio dal Veneto, visto il precedente che vide coinvolta qualche anno fa una scuola di Vicenza”.

La presa di posizione è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, che ricorda il caso dell’istituto tecnico ‘Almerico da Schio’ dove si prevedeva la disciplina del tiro a segno tra le attività scolastiche.

“Ognuno è libero di far fare ai figli le discipline sportive che vuole. Ma portare le armi a scuola per insegnare ad usarle con i soldi dei contribuenti è un’oscenità. E il dibattito che si è riaperto in queste ore dovrebbe portare una volta per tutte a stabilire che in Veneto è bandita ogni attività scolastica che preveda l’utilizzo di pistole ed armi, seppur ad uso sportivo. In questo senso – conclude Zanoni – mi attendo un segnale istituzionale netto da parte di chi governa la Regione. Al posto delle armi, a scuola si portino la Costituzione e il Codice dell’ambiente”.