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Oggi è stato varato il provvedimento per gli interventi a favore della famiglia. Un pacchetto di misure che a nostro avviso deve rappresentare l’inizio di una sterzata decisa che da troppo tempo manca in Veneto: quella in direzione del potenziamento del welfare. Questo è il nostro orizzonte e la sessione di bilancio del prossimo autunno rappresenterà in questo senso il momento decisivo per garantire servizi sociali adeguati a questa fase storica segnata da mille difficoltà. Il passaggio di oggi ci ha visti protagonisti. Sono stati infatti approvati diversi indirizzi da noi proposti.

Family card. Il via libera al nostro ordine del giorno impegna la Giunta a promuovere la family card presso gli enti locali e a dare sostegno economico per la sua introduzione a livello territoriale. Tutto questo da accompagnare con adeguate campagne informative e con la creazione di partnership tra Regione, enti locali, associazioni e imprese. Si tratta di uno strumento che punta ad agevolare e ridurre i costi di beni e servizi, erogati da soggetti pubblici e privati alle famiglie numerose e a basso reddito. Può essere utilizzata presso esercizi commerciali, realtà culturali, sportive, centri ludici e di svago, consentendo a chi subisce maggiori disagi di godere di beni ed esperienze che altrimenti sarebbero loro interdetti.

Consultori ed accessi educativi. Siamo poi riusciti ad ottenere l’approvazione di altri impegni: potenziare i consultori, sia in termini di personale e servizi a favore delle famiglie; rafforzare e migliorare le attività di orientamento scolastico, visto che tanti ragazzi non fanno il lavoro per cui hanno studiato o vivono la scuola con enorme disagio perché non quella adeguata ai loro talenti; investire nell’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole; prevedere una graduale gratuità degli asili nido, misura irrinunciabile per venire incontro alle famiglie con maggiori difficoltà.

Ma sono molti altri gli ambiti nei quali è necessario ridisegnare una strategia efficace di interventi che al momento appare insufficiente. In primo luogo per quanto riguarda la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la crescita degli adolescenti e la loro autonomia, con un’attenzione maggiore alle trasformazioni sociali in atto. Si tratta insomma di un passaggio non esaustivo, che attende di trovare concretezza vera in fase di bilancio, momento nel quale sarà necessario garantire le risorse adeguate agli strumenti individuati.

Spiace, in conclusione, che un dibattito costruttivo e positivo sia stato inquinato dall’intervento di apertura del consigliere leghista Pan, che si è esibito in una predica fuori luogo attraverso la quale ha rivendicato il ruolo di ‘portatore sano’ di valori legati alla famiglia, non rinunciando a parole sarcastiche e discriminatorie nei confronti di tutto ciò che non si identifica con la famiglia naturale. Questi atteggiamenti e ideologie sono ben lontane da quel pragmatismo che è indispensabile di fronte a provvedimenti di questa importanza.

Serve concretezza. Questo è il nostro orizzonte.