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“Dieci femminicidi in Veneto nell’ultimo anno, pari al 47% dei delitti complessivi contro il 31% del dato nazionale. Anche durante la pandemia la violenza di genere è uno dei pochi reati che non è diminuito. Esiste un problema culturale enorme che va affrontato investendo in formazione ed educazione sentimentale delle giovani generazioni, ma anche potenziando le attività dei consultori e dei centri antiviolenza, con risorse adeguate che oggi arrivano quasi esclusivamente dallo Stato”. A ricordarlo, in occasione dell’8 marzo, è Francesca Zottis, vicepresidente del Consiglio regionale insieme alle colleghe dem Anna Maria Bigon e Vanessa Camani.

“Queste strutture erano già in emergenza prima del Covid che ha portato a un incremento delle violenze di genere soprattutto nel periodo del lockdown, a causa della convivenza forzata delle vittime con i loro persecutori. Dobbiamo fare di più, assicurare i fondi necessari per tutte le loro attività. In occasione dell’ultimo bilancio abbiamo svolto una campagna di ascolto in queste strutture, raccogliendo necessità e preoccupazioni e in aula siamo riusciti a ottenere ulteriori 400mila euro per attività di prevenzione e sensibilizzazione; risorse tuttavia insufficienti per un’emergenza che sembra non conoscere fine”.