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“I dati forniti dalla Cgil sono allarmanti: è impensabile che la ripresa passi dal lavoro precario e malamente retribuito”. È quanto affermano i consiglieri del Partito Democratico Veneto Jonatan Montanariello, Francesca Zottis e Vanessa Camani a proposito del report del sindacato, stilato elaborando i numeri forniti dai Caaf regionali: sono oltre 200mila quelli che guadagnano meno di mille euro al mese, mentre l’83% dei contratti siglati nel 2021 era a tempo determinato. “Con stipendi del genere è difficile andare avanti in maniera dignitosa. A rendere ancor più insostenibile questa situazione, il fatto che in Veneto nel 2021 il Pil è cresciuto del 6,6%, più della media nazionale. Un aumento di ricchezza di cui hanno beneficiato in pochi che evidenzia come ci sia un problema di redistribuzione che non può essere ancora ignorato. A qualsiasi livello istituzionale”.

“Non si può ripartire pensando di stare sul mercato puntando sull’abbattimento del costo del lavoro, riducendo salari e diritti, in una costante competizione al ribasso. È una ricetta che si è già mostrata perdente negli ultimi anni, insistere su questa strada per rialzare la testa dopo la pandemia sarebbe doppiamente sbagliato”.