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“No alla liberalizzazione selvaggia del trasporto pubblico non di linea che si tradurrebbe in un danno per i lavoratori e per gli utenti. Anche la Giunta Zaia si attivi nella Conferenza Stato-Regioni per evitare questo pericolo”. È la richiesta che arriva dal consigliere del Partito Democratico Veneto Jonatan Montanariello, primo firmatario di una mozione sottoscritta dalle colleghe Francesca Zottis e Anna Maria Bigon. Nel mirino il Ddl sulla concorrenza e in particolare l’articolo 8 di cui si chiede lo stralcio.

“È pericoloso deregolamentare quello che è comunque un servizio pubblico, il vero obiettivo deve essere quello di assicurare qualità e contrasto dei fenomeni di abusivismo, sempre più diffusi. La revisione della disciplina in questo settore è necessaria per rafforzare la qualità e l’efficienza, ma così rischiamo di avere l’effetto opposto e di penalizzare operatori già colpiti duramente dalla pandemia, magari favorendo grandi gruppi multinazionali e senza alcuna garanzia per i clienti per quanto riguarda le tariffe. Ci sono infatti dei motivi oggettivi per cui il servizio taxi è solitamente escluso dai processi di liberalizzazione: le tariffe sono fissate da un ente terzo e si tratta di una prestazione obbligatoria, visto che gli operatori hanno il dovere di rivolgersi a un’utenza indifferenziata”.

“Nessuno è contro la libera concorrenza, ma questi principi devono armonizzarsi con i principi costituzionali del nostro ordinamento, e in particolare con quelli contenuti negli articoli 1, 4, 45 e 117 ovvero diritto al lavoro, funzione sociale della cooperazione, tutela dell’artigianato autonomia regionale. Con questa mozione – ribadisce in chiusura – chiediamo venga eliminato l’articolo 8 ed emanata una specifica disciplina delle piattaforme di intermediazione tecnologica, per combattere in maniera veramente efficace l’abusivismo, tutelando operatori e utenti”.

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