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Terzo mandato, Camani (PD): “Zaia sulle barricate. Mosso da smania personale, stravolge il senso della democrazia”.

“Zaia alza le barricate per difendere il proprio potere personale. E siccome non vuole apparire troppo sfacciato, usa l’argomento della presunta disperazione di maree di cittadini che vorrebbero vederlo candidato per il terzo, anzi per il suo quarto mandato da presidente della Regione. Un modo scaltro, quello di Zaia, per rovesciare a suo vantaggio, ogni principio di democrazia”.

Il giudizio è della capogruppo del PD Veneto, Vanessa Camani.

“Il potere affidato ai presidenti di Regione è di fortissimo peso. Questo può anche essere, con i dovuti contrappesi in termini di trasparenza e controllo sul loro operato, un elemento che gioca a favore della governabilità di un territorio. Ma quando questo potere quasi assoluto, concentrato nelle mani di una sola persona, si prolunga oltre misura, entriamo in una sfera di rischio certo. I dieci anni di mandato sono peraltro largamente sufficienti per dimostrare le capacità o meno di un presidente. Quando si va oltre, le incrostazioni di potere e il restringimento degli spazi per realizzare un ricambio, cosa connaturata alla democrazia, diventano inevitabili”.

Secondo Camani “Zaia pretenderebbe addirittura di segnare un ventennio di potere personale. Una sorta di monarca di uno Stato che senza di lui non saprebbe a che santo rivolgersi. Purtroppo per il presidente e soprattutto per i cittadini, il Veneto non appare tra l’altro oggi come un’isola felice, viste le tante criticità che dal settore della sanità a quello dei trasporti, vengono vissute dalle persone comuni”.

“Ugualmente insostenibile è il paragone che Zaia fa con i consiglieri regionali e il fatto che possano essere rieletti per più di due legislature. Un argomento risibile, visto il restringimento del ruolo che proprio nell’era Zaia l’assemblea legislativa ha via via subito. Tutto questo malgrado un impegno e un lavoro che Zaia non coglie perché per il 99% delle sedute è assente. Insomma – conclude Camani – il presidente, se proprio ci tiene alla democrazia e al bene del Veneto, faccia serenamente il suo lavoro per gli anni rimanenti del suo già terzo mandato. E con altrettanta serenità pensi semmai a come essere utile in modo diverso da quello di una presidenza che vorrebbe forse a vita”.