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“In Italia, e anche in Veneto, i cittadini che soffrono di ansia e depressione non riescono ad accedere in modo adeguato alle cure: i servizi per la salute mentale, per insufficienza di operatori, sono infatti costretti a prendere in carico prioritariamente i pazienti con gravi psicopatologie. E questo costringe le persone a rivolgersi al mercato privato, oppure a non curarsi. Il sistema sanitario regionale è chiamato a colmare questa enorme falla. E una risposta sta nell’adozione del modello stepped-care”.

A dirlo la consigliera regionale del PD Veneto e vice presidente della commissione sociosanitaria, Anna Maria Bigon. Sua la mozione, sottoscritta dai colleghi Francesca Zottis e Andrea Zanoni, con la quale si impegna la Giunta “a cambiare strategia, sull’esempio di quanto già avviene nel Regno Unito con il programma IAPT (Improve Access to Psychological Therapies). Questo programma prende in carico ogni anno oltre 1 milione di cittadini offrendo interventi, per lo più psicologici, attraverso appunto il modello ‘stepped care’: alle persone con ansia e depressione vengono offerti trattamenti psicologici di intensità via via crescente, a seconda della gravità della loro condizione e della risposta terapeutica. Questo permette di offrire alle persone solo il livello di trattamento di cui hanno bisogno, riducendo i costi e aumentando l’efficacia e il numero di persone raggiunte”.

Bigon, Zottis e Zanoni evidenziano che “la DGR n.371/22 indica che nelle Case di Comunità venga prevista direttamente la funzione psichiatrica (“psichiatria di base”), che invece in un modello stepped-care verrebbe correttamente riservato solo alle situazioni di maggiore gravità, che non hanno risposto agli interventi psicologici. Con questa mozione proponiamo che la Giunta valuti l’adozione di questo modello per garantire un sostegno efficace ed efficiente alle persone con disturbi d’ansia e depressivi più diffusi e comuni. Si tratta di fenomeni che colpiscono spesso i cittadini in una fase di vita pienamente attiva. Non intervenire efficacemente significa dunque non porre argini e prevenzione contro danni che si ripercuotono sui singoli ma anche sul tessuto sociale, produttivo e familiare”.