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“È gravissimo che ci sia ancora il 10% dei Comuni veneti che non ha adottato il Piano di Assetto del Territorio. Abbiamo chiesto alla Commissione Urbanistica e ai funzionari presenti di valutare delle disposizioni severe che arrivino anche al commissariamento dei Comuni inadempienti”.

È dura la presa di posizione del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, Jonatan Montanariello e Anna Maria Bigon, in occasione della seduta della Commissione Urbanistica, chiamata a dare il parere sul provvedimento della Giunta in merito alla ‘Assegnazione di contributi a supporto dei Comuni per la redazione del Piano di Assetto del Territorio comunale o intercomunale’.

“Parliamo di 55 Comuni privi di PAT, un tempo conosciuto come Piano Regolatore. E alcuni di questi – ha commentato Zanoni – sono di tutto rilievo: da Chioggia a Vittorio Veneto, da Cortina a Scorzè. Sembra di vedere un film già visto: infatti è almeno la terza volta che questo elenco viene portato in Commissione a partire dalla scorsa legislatura e ritengo che la Giunta regionale dovrebbe porre fine a questa presa in giro. Abbiamo in questo senso chiesto a gran voce di inserire una norma vincolante che preveda sanzioni forti, commissariamento compreso, per gli inadempienti”.

Zanoni e Montanariello ritengono “giusto dare contributi per il PAT perché è importante che i cittadini veneti abbiano pari dignità e trattamento. È gravissimo che oggi in Veneto ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, tra alcuni che hanno potuto godere di regole certe ed altri costretti alla ‘legge della giungla’, in territori dove il caos regna sovrano, soprattutto sul versante del consumo di suolo”. Il bando sarà attivo da settembre: “Resta da risolvere il nodo relativo ai Comuni che non parteciperanno al bando. Cosa si farà in quei casi?”.

Da parte sua, Bigon ha osservato che “spesso il Piano non viene adottato perché è uno strumento che mette a rischio la tenuta delle amministrazioni. E circa il numero di abitanti, “questo non è sempre lo specchio fedele della disponibilità economica: nei centri turistici infatti le entrate sono molte. Di certo l’obiettivo di una adozione del PAT da parte di tutti i Comuni veneti deve essere urgentemente raggiunto”.