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“Grazie ai carabinieri forestali del Soarda e del nucleo Cites per i controlli antibracconaggio nella Laguna di Venezia e nel Delta del Po, che si conferma un’area particolarmente ‘sensibile’. Per ridurre questo fenomeno servirebbero maggiori controlli che passano da un incremento delle risorse che la Regione, però, si ostina a negare”. Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico Veneto, commenta così l’operazione dei militari, in collaborazione con Lipu e Cabs. “In Veneto sono state denunciate sei persone, sequestrati 24 esemplari di avifauna morti, inclusa un’oca selvatica specie non cacciabile, due fucili e quasi 10mila munizioni detenute da due persone senza licenza. Inoltre dai controlli sulla tracciabilità della selvaggina è stato scoperto un ristorante dove venivano proposti piatti a base di specie protette, tra cui alzavole, non commercializzabili ai sensi della legge quadro sulla caccia.

“Il Delta del Po è una delle sette ‘zone calde’ individuate dal Piano nazionale antibracconaggio – ricorda –  e per questo, anche nell’ultimo bilancio, avevamo proposto un finanziamento di 50mila euro per le attività di vigilanza delle guardie provinciali della provincia di Rovigo, così da acquistare i mezzi, attualmente non esistenti, per raggiungere le postazioni di caccia e fare i dovuti controlli. Stessa sorte per stanziamento di 100mila euro a titolo di rimborso per le Guardie venatorie e zoofile volontarie che operano a titolo completamente gratuito nella lotta al bracconaggio in tutto il Veneto”.