Salta al contenuto principale
“La delibera della Giunta regionale riguardante le cooperative e le prestazioni dei cosiddetti medici ‘a gettone’ non rimuove una criticità pesante. Se da un lato infatti elimina i contratti con le cooperative e autorizza esclusivamente quelle stipulate con i singoli medici, resta il fatto che la Regione continua a spendere soldi inutilmente. Insomma, siamo di fronte all’ennesimo escamotage, peraltro reso obbligato alla luce delle decisioni assunte da Roma, che elude il nodo vero: quello della necessità di assumere direttamente il personale medico”.

Il giudizio, a nome dei consiglieri regionali del Pd Veneto, viene dalla capogruppo, Vanessa Camani.

“La Regione corre al riparo, vista l’impennata dei costi che il sistema dei medici in cooperativa sta avendo sui bilanci delle Aziende sanitarie. Ma il problema non è solo di costi: il ricorso alle cooperative celava infatti la strutturale carenza di personale medico del sistema sanitario regionale. Con conseguenze dirette e drammatiche per la salute dei cittadini”.

“Oggi, ancora una volta, l’assessore Lanzarin continua a girare attorno al problema senza mai affrontarlo in modo diretto: la realtà – incalza Camani – è che la Regione potrebbe pagare meglio i propri dipendenti, potenziando gli stanziamenti per le prestazioni aggiuntive ed incrementando i valori stipendiali e le progressioni di carriera, dato che esiste una componente della retribuzione che andrebbe utilizzata come leva incentivante. C’è poi la necessità di fare chiarezza sui concorsi svolti. Chiediamo in questo senso che i vertici di Azienda Zero si presentino in Commissione per fare il punto sulle graduatorie a scorrimento e per capire in modo dettagliato le carenze e il fabbisogno di medici nelle singole specialità. Solo così, e non attraverso l’ennesima scorciatoia, si potranno risolvere a monte i problemi profondi della nostra sanità”.