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“Di fronte all’esito delle iscrizioni raccolte in Veneto per il prossimo anno scolastico, è evidente il totale flop del nuovo Liceo del Made in Italy”.

A dirlo sono i consiglieri regionali del Pd Veneto, Chiara Luisetto e Jonatan Montanariello che hanno presentato una mozione sul tema sottoscritta da tutto il gruppo dem.

“L’assessora regionale all’istruzione, che è stata tra le promotrici di questa riforma calata dall’alto, ha addebitato l’insuccesso alle tempistiche troppo ristrette e a quelli che lei definisce ‘oppositori ideologici e politicizzati’. Ma le pochissime iscrizioni di questi giorni ci dicono come le sue fossero solo strumentalizzazioni per coprire una proposta tutt’altro che attrattiva e condivisa. Come si osserva anche dal fronte sindacale, il problema sta nel fatto che il Liceo del Made in Italy, che punta sullo sviluppo delle competenze richieste dal mercato produttivo e del lavoro, non è linea con le peculiarità proprie dell’istituzione liceale”.

Secondo gli esponenti dem “questo percorso potrebbe invece inserirsi più adeguatamente nel quadro della formazione tecnico-professionale, pensata proprio allo scopo di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro. La debacle non può che essere imputata a chi, ostinatamente, ha voluto prima mettere in discussione il liceo economico-sociale, in costante crescita come dimostrano i numeri, e poi ha sostenuto che le responsabilità della scarsa adesione delle scuole stanno in capo a docenti e dirigenti”.

La mozione impegna la Giunta regionale a riaprire il dialogo con dirigenti e docenti: “Una proposta si condivide e si costruisce con il mondo della scuola, non contro di esso. Le scelte di famiglie e studenti ci mostrano come oggi sia necessario definire con chiarezza regolamento, discipline del triennio e profili post-diploma del percorso che è risultato poco attrattivo anche perché poco chiaro. Soprattutto è essenziale incardinarlo in ambito tecnico o professionale, non certamente liceale”.

“Dunque – concludono Luisetto e Montanariello – ministero e Regione cambino approccio e la si smetta di accusare una scuola che sa interpretare molto meglio della politica quale sia la preparazione migliore per gli studenti”.