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Nel 2001 la percentuale di residenti over 75 in Veneto era pari all’8,4% del totale e questa fascia ha toccato il 12,3% nel 2021. Nel 2041 il dato percentuale aumenterà ancora, arrivando al 17,7% del totale. Ad ampliarsi sarà anche la fascia 65-74 che passerà dall’11,5% del 2021 al 16% nel 2041. Si tratta di cambiamenti demografici che avranno conseguenze in diversi ambiti sanitari. E sicuramente nella richiesta di prestazioni di medicina generale.

Questo uno dei nodi principali sollevati dallo studio commissionato dal gruppo dei consiglieri regionali del PD, dedicato ai medici di medicina generale in Veneto e realizzata da Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron. Dalla prima parte del lavoro è emersa la proiezione futura di fuoriuscite dei MMG (oltre 1.900 professionisti nei prossimi 15 anni) e l’insufficienza delle borse di formazione finanziate (Veneto ultimo nella graduatoria nazionale), misura indispensabile per garantire un adeguato ricambio. In questa seconda parte invece l’attenzione si sposta sui riflessi demografici.

Nei prossimi anni si prevede una diminuzione del totale dei residenti in Veneto, che arriveranno ad essere poco più̀ di 4,7 milioni nel 2041. Ma, andando nel dettaglio, si scopre che se nei prossimi anni la popolazione over 15 avrà̀ un saldo negativo di circa 36 mila unità, gli over 65 invece aumenteranno di 449.899, con un conseguente incremento della domanda di cure di assistenza primaria. I dati rilevati sul ricorso al medico di famiglia per fascia di età̀ mostrano al tempo stesso con chiarezza come, all’aumentare dell’età̀, crescano anche gli accessi al servizio (elaborazione dati Istat): infatti, nei 12 mesi precedenti la rilevazione, aveva fatto ricorso al medico di famiglia il 90,8% degli over 75; l’87,4% tra i 65/74 anni; il 77% nella fascia 35/64 ed infine il 67% tra le persone di età compresa tra 15 e 34 anni.

La fascia d’età̀ ‘over 65’ si conferma quella che più̀ volte contatta il proprio medico di famiglia: il 25% almeno due volte al mese e il 13,8% tre volte o più̀. Per la fascia d’età̀ 15-34 la percentuale scende al 5,2% per i 2 contatti e al 2% per i 3 o più̀ contatti. Anche questi dati dimostrano che nei prossimi 20 anni il rallentamento demografico non farà̀ diminuire il numero di contatti con il medico di medicina generale. Anzi, il cambiamento in percentuale della composizione dei residenti prospetta uno scenario di incremento. Complessivamente si stima infatti che nel 2041 la popolazione che si rivolgerà̀ al medico di famiglia dovrebbe crescere di 1,5 punti percentuali, passando dal 78% al 79,5%.

La ricerca ha inoltre messo sotto la lente d’ingrandimento le zone carenti di MMG: in totale sono 586. La Provincia con il maggior numero è Verona con 142 (24,2% del totale), cui seguono Vicenza (132) e Venezia (91).

“Mentre i vertici regionali della sanità sostengono che non si tratti di emergenza, da parte nostra – sottolineano i consiglieri del PD Veneto – valutiamo l’esistenza di un 30% di cittadini che si ritrovano attualmente senza assistenza come dato di enorme preoccupazione. Peraltro, oltre a questa platea, va tenuto conto di quella fascia di utenza che si ritrova ad avere un medico di famiglia collocato a distanza dalla propria area di residenza e dunque raggiungibile solo a condizioni disagevoli. Circa poi l’annuncio della Giunta circa la disponibilità di 250 medici per ridurre le attuali zone carenti, viene omesso di dire che questo numero non è aggiuntivo a quello dei medici che stanno seguendo i corsi triennali di formazione in medicina generale, già conteggiati per rimpiazzare i futuri pensionamenti del triennio 2023-2025”.