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“L’esplosione nel dopo Covid del disagio mentale, soprattutto tra i giovani, è un fenomeno che in Veneto non viene affrontato con i dovuti interventi in termini di assunzione di professionisti, di investimenti e strumenti in grado di prendere in carico la crescente platea di persone che hanno bisogno di terapie e cure”.

Il monito, in occasione della Giornata mondiale fella salute mentale, viene dalle consigliere regionali del PD Veneto e componenti della Commissione Sociosanitaria, Anna Maria Bigon, Chiara Luisetto e Francesca Zottis.

“È noto il sotto finanziamento al settore da parte della Regione Veneto, così come l’incapacità nel garantire trattamenti diversificati tra adulti ed adolescenti nei reparti. Oggi si aggiunge il problema della continuità da parte dei professionisti assunti nel 2022 con scadenza a fine 2023. Le assunzioni sono state fatte con fondi nazionali e ad oggi non sembrano esserci risorse nelle Ulss per dare stabilità a queste figure che vanno dagli educatori ai terapisti e agli psicologi. Gli annunci e il ringraziamento agli operatori e alle associazioni di volontariato non bastano”.

In conclusione le esponenti dem ricordano che “si tratta della tutela di diritti umani e del rispetto di una legge straordinaria, come quella che porta il nome di Basaglia, che ha prodotto tanti passi avanti per il riconoscimento di una piena dignità delle persone affette da patologia mentale. Servono soluzioni e tempi certi per i problemi esistenti e tragici. In Consiglio regionale sono state approvate le mozioni da noi proposte che individuano le azioni da realizzare: devono trovare rapida applicazione”.