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“Finalmente il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato sulla proposta di legge di iniziativa popolare inerente il suicidio assistito, è arrivato. Chiudo un occhio, ma solo uno, sul fatto che alcuni esponenti della maggioranza ne fossero a conoscenza prima di altri, cosa scorretta perché questi contenuti dovevano essere resi noti simultaneamente a tutti i consiglieri. Il punto vero è in ogni caso un altro: se qualcuno, alla luce di questo parere (che testualmente afferma ‘che l’eventuale approvazione della proposta in questione potrebbe esporsi a rilievi di non conformità al quadro costituzionale di riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni’) pensa di interrompere l’iter in corso, noi non solo ci opporremo. Ma, immediatamente, presenteremo un progetto di legge di iniziativa statale sul tema”.

La presa di posizione è della capogruppo del PD Veneto, Vanessa Camani.

“Già la gestione di questo provvedimento appare fumosa e lacunosa: non sappiamo come presentare gli emendamenti, non sappiamo come definire relatore e correlatore. E non sappiamo se e quando arriverà in Consiglio. Inoltre non esiste ancora un parere del legislativo. Insomma, si naviga a vista e in mare aperto. Se adesso, aggrappandosi a questo parere, peraltro richiesto in modo unilaterale dal presidente dell’Assemblea, Ciambetti, qualcuno volesse pure aprirsi una via di fuga per non affrontare istituzionalmente e con responsabilità questi temi, noi non ci stiamo. E riporteremo il tutto in aula, appunto sottoforma di provvedimento di iniziativa statale”.