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“Le modalità con le quali è stata fatta la presentazione pubblica del progetto Eni Rewind sono palesemente inaccettabili. Perché non rispondono alle norme contenute nella Direttiva VIA dell’UE (2014/52/UE)”.

Ad affermarlo i consiglieri regionali del PD Veneto, Andrea Zanoni, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis. Dopo averne presentato una prima “ancora senza risposta, il 19 gennaio scorso”, i tre esponenti mettono sul tavolo della Giunta una nuova interrogazione, in merito alla presentazione tenutasi ieri presso il Centro Canevon di Malcontenta (VE), alla quale era presente il consigliere Zanoni, relativa al piano dell’essiccatore di fanghi ENI Rewind che prevede la realizzazione di un impianto di trattamento di fanghi industriali a Porto Marghera.

Nel fare riferimento alla Direttiva di cui Zanoni è stato relatore al Parlamento Europeo tra il 2012 e il 2014, i consiglieri evidenziano che “la normativa prevede una ‘efficace partecipazione al processo decisionale da parte del pubblico interessato’. Questo non è avvenuto. Innanzitutto Eni ha pubblicato la convocazione della presentazione il 24 marzo 2023, vale a dire soltanto 10 giorni prima dell’evento stesso. La convocazione – si legge ancora nel testo dell’interrogazione – è stata inoltre fissata in un giorno feriale, di lunedì, e alle 16.00 ovvero in un orario in cui molti cittadini stanno ancora lavorando e dunque non possono prendere parte all’evento. Sono dunque stati privati di un loro sacrosanto diritto”.

Ma i consiglieri dem incalzano evidenziando ancora che “la presentazione si è tenuta all’interno di una sala che, per motivi di sicurezza, ben indicati dalla cartellonistica in loco, non poteva contenere più di 60 persone. Nonostante tutto, la sala e l’esterno della struttura erano gremiti visto che i presenti erano 250. Non da ultimo, il progetto depositato presso la commissione regionale VIA consta di oltre 600 file di documenti. Una mole che è stata illustrata in appena 25 minuti, parte dei quali spesi per la proiezione di un filmato di stampo promozionale che illustrava impianti simili esistenti in Italia e in Europa”.

In conclusione Zanoni, Montanariello e Zottis si rivolgono al Presidente Zaia e agli assessori regionali allo Sviluppo economico, all’Ambiente, al Territorio e alla Sanità chiedendo di “considerare nulla la presentazione, imponendo ad Eni di svolgerne una che realmente risponda alle normative europee, nazionali e regionali in tema di diritto alla partecipazione e all’informazione. Dimostrando così ascolto e rispetto per le centinaia di migliaia di cittadini della Città Metropolitana di Venezia, preoccupati per l’impatto che un simile impianto potrebbe avere sulla loro salute e sul loro territorio”.