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“Nelle ultime settimane è emerso dalle cronache il crescente fenomeno dei furti di olio esausto, definito come ‘il nuovo business della camorra’. Risulta infatti che siano state sottratte centinaia di tonnellate di materiale dalle campane di raccolta di molti comuni veneti, con l’obiettivo di rigenerarlo e raffinarlo in stabilimenti abusivi, per essere poi venduto all’estero come biodiesel”.

A mettere la lente d’ingrandimento è il consigliere regionale del PD Veneto e presidente della Commissione Legalità, Andrea Zanoni. Sua l’interrogazione sul tema, sottoscritta dai colleghi di opposizione Possamai, Bigon, Zottis, Guarda, Ostanel e Lorenzoni.

“Sembra che per la criminalità organizzata questo affare sia di entità milionaria e che si stia diffondendo a macchia d’olio su tutto il territorio regionale e in altre aree del Paese, con raffinerie abusive sorte in tutto il nord Italia. Non vengono prese di mira soltanto le campane: diversi ristoratori hanno consegnato il loro olio esausto a sedicenti raccoglitori”.

Zanoni quindi, evidenziando come “il danno economico è piuttosto impattante: di norma infatti, l’olio esausto, una volta raccolto, viene portato dalle multiutility che si occupano dei rifiuti alle raffinerie dell’Eni dove il prodotto viene distillato e trasformato in biodiesel. Tale carburante viene poi utilizzato dai mezzi di trasporto pubblici, dalle stesse multiutility o viene rivenduto”, chiede alla Giunta regionale “se intende intervenire per contrastare un fenomeno che sta danneggiando il circuito virtuoso del ciclo della raccolta differenziata”.