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“I rinnovati segnali d’allarme lanciati in queste ore della Direzione Nazionale Antimafia, che disegnano in maniera netta il Veneto come realtà appetita dalle mafie, devono trovare una risposta di attenzione concreta da parte della Regione. Gli appalti legati al PNRR e i lavori per le Olimpiadi rappresentano infatti i principali, potenziali terreni fertili per le organizzazioni criminali. E le notizie riguardanti le indagini della DIA per il monitoraggio dei flussi di denaro attorno a Cortina 2026 confermano questo stato d’allerta”.

La vice presidente del Consiglio regionale, Francesca Zottis e il presidente della Commissione Legalità, Andrea Zanoni entrano così nel merito dei recenti sviluppi sul fronte del contrasto alle attività malavitose in Veneto.

I due esponenti del PD Veneto ritengono che “nella lotta alle mafie e al malaffare, che si insinuano in maniera subdola in tutto ciò che può e deve rappresentare un’occasione di rilancio per la nostra economia, non è pensabile un ruolo di secondo piano delle istituzioni. Investire nel coordinamento, negli strumenti e nelle banche dati a supporto di magistratura e forze dell’ordine rappresenta un investimento di tutela del nostro tessuto sociale ed economico. In un territorio particolarmente esposto come il Veneto, la Regione deve porsi in prima fila con finanziamenti adeguati. Anche contribuendo – concludono Zottis e Zanoni – a potenziare i sistemi di controllo viario che, come si è dimostrato con il recente sequestro di 82 mila litri di gasolio di contrabbando lungo l’A4, sono di primaria importanza”.