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“Non è con una trasferta a Bruxelles ed una illustrazione alla presenza di due europarlamentari del centrodestra che l’assessore regionale De Berti può pensare di aver assolto al suo compito su una partita di tale portata. Il progetto del nuovo collegamento stradale e ferroviario al porto di Venezia va concertato con il territorio fornendo nel dettaglio tutte le informazioni del caso”.

Il richiamo è dei consiglieri regionali del PD Veneto, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis assieme al segretario del PD metropolitano di Venezia, Matteo Bellomo. Il tutto, in riferimento all’illustrazione dei progetti alla base dell’accordo di programma (tra Regione Veneto, Città Metropolitana, Autorità del Sistema Portuale, CAV e Rete Ferroviaria Italiana) e all’iniziativa tenuta nei giorni scorsi dall’assessore regionale alle infrastrutture presso la sede della Regione Veneto nella capitale belga.

“De Berti ha tutto il diritto di illustrare i progetti a chi ritiene. Certo che questo stride con il fatto che nessuno, in Regione o sui territori interessati, abbia mai visto nulla, nonostante il ruolo istituzionale della vicepresidente che viene prima di quello politico. Di sicuro è grottesco il fatto che un parlamentare europeo di Verona, il leghista Paolo Borchia, ed uno lombardo di Forza Italia, Massimiliano Salini, ne sappiano più di quanto sarebbe doveroso fare sapere ai rappresentanti istituzionali veneziani. Dovremmo per caso chiamare i due fortunati per avere lumi sul progetto?”.

Gli esponenti dem mettono il dito nella piaga evidenziando come “ad esempio, non è chiaro quale sia la località nei pressi di Dolo dove si vuole fare arretrare la barriera di Mestre. Realizzare un collegamento parallelo all’autostrada che ad un certo punto devii per connettersi all’area portuale rappresenta sulla carta una soluzione ragionevole. Ma che per funzionare realmente deve essere precisata e concertata, sulla falsa riga del confronto serrato che, pur tra mille difficoltà, si registró attorno al Passante di Mestre”.

“Oggi invece sembra un’abitudine consolidata – concludono Montanariello, Zottis e Bellomo – il tenere i territori all’oscuro di tutto: dai tempi delle manutenzioni ai crono-programmi. Senza contare le motivazioni di scelte come l’annunciato passaggio ad Anas di alcune tratte di strade regionali. Una china che non consentiremo di prendere a questo importantissimo protocollo che potrebbe cambiare radicalmente la mobilità della parte centrale dell’area Metropolitana”.