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“Sui Centri diurni preoccupa l’incertezza di elementi essenziali che caratterizza la delibera in esame. Tra i principi e le scelte ravvisiamo delle incoerenze. Su un provvedimento così importante, che dovrebbe rilanciare l’organizzazione e la gestione di questi servizi, serve un approfondimento. Altrimenti il rischio, nella migliore delle ipotesi, è di partorire misure nulle dal punto di vista dell’efficacia”.

Il giudizio è della consigliera regionale Anna Maria Bigon assieme alla collega Francesca Zottis, componenti della Commissione Sociosanitaria.

“Non possiamo non avere la certezza degli investimenti sui centri diurni, in particolare sul personale e per i servizi, così come non è chiaro il reale fabbisogno. A questo si aggiunge il fatto che gli standard previsti sono di poco superiori alla delibera del 2008. Questo rende il provvedimento fragile e non adeguato soprattutto a rafforzare il fronte della riabilitazione: si rischia che tutto si riduca ad un servizio di presa in carico e contenimento più che di riabilitazione, fondamentale per scongiurare le cronicità. Investire maggiormente in educatori e riabilatori dovrebbe essere una certezza ma così non è. La collaborazione con i centri di salute mentale, che comunque sono in difficoltà, non basta. Se gli standard rimangono questi è evidente che esiste il rischio di una non reale personalizzazione del percorso e di un aumento della medicalizzazione”.