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“In un contesto sociale ed economico già molto preoccupante, nel giro di poche ore assistiamo ad un duplice, insufficiente e deludente pacchetto di misure. Da un lato il Governo Meloni, stando alla bozza di bilancio nazionale, vara una manovra iniqua e insufficiente. Dall’altro la Giunta e la maggioranza regionale danno il via libera a provvedimenti che non sono minimamente in grado di compensare le manchevolezze del Governo amico”.

Il giudizio, alla luce dell’approvazione in Commissione Bilancio della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023-2025 viene dalla consigliera regionale e vice presidente della Prima Commissione Vanessa Camani. Il PD ha espresso voto contrario.
“L’Italia vive nella morsa dei rincari energetici e di una inflazione a doppia cifra, con stime sul PIL previsto tra le peggiori in Europa. Eppure da Roma si attua una manovra fiscale che accresce le disparità e accentua la discriminazione sui redditi fissi e bassi. Senza contare gli stanziamenti insufficienti per la sanità. I 2 miliardi in più nel Fondo sono in realtà una marcia indietro perché di questi, 1,4 milioni sono destinati al contrasto degli aumenti energetici. In più non vengono previste né la copertura delle spese Covid già sostenute dalle Regioni, né maggiori investimenti per l’assunzione di medici e per gli operatori dei reparti di emergenza-urgenza, posticipati al 2024”.
Camani osserva come “le speranze della maggioranza veneta, di aiuti da parte dell’esecutivo nazionale, passano dunque in archivio. E, al contempo, non trovano Lega e Fratelli d’Italia pronti a tamponare questa falla, destinata ad allargare le disuguaglianze a discapito ulteriore dei redditi fissi e medio-bassi”.
Da parte sua il capogruppo Giacomo Possamai annuncia “una ampia manovra emendativa finalizzata a canalizzare le poche risorse libere ad interventi urgenti e a progetti di sviluppo, due cose totalmente assenti dalla manovra regionale”.