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“Sono mesi che la questione del pagamento dell’Imu da parte delle Ater sul patrimonio di alloggi sfitti o con contratti di locazione non considerati sociali resta in sospeso, senza che nessuno, in primo luogo la Regione, sia mai intervenuto. Ma adesso i nodi vengono al pettine ed il rischio che il sistema dell’edilizia pubblica crolli è concreto”.
A dirlo è la capogruppo del Pd Veneto in Consiglio regionale, Vanessa Camani.
“Nel silenzio più totale la Regione assiste da colpevole spettatrice ad una ‘guerra tra poveri’, con i Comuni che soffrono per mancanza di risorse e che chiedono alle Ater il pagamento dell’imposta e, contemporaneamente, con le aziende che si ritrovano strette in una morsa economica nella quale il pagamento dell’Imu darebbe loro il colpo di grazia. Un problema che diventa enorme soprattutto nei Comuni capoluogo dove si colloca la maggior parte degli alloggi”.
Secondo Camani “c’è un problema di normative che obbligano le Ater a pagare la tassa anche per gli alloggi sfitti in attesa di sistemazione. Ma il nodo dell’immobilismo della Regione resta quello dominante: la scelta di tenere la testa sotto la sabbia ha prodotto una situazione che davvero rischia di generare un crollo generale. E che, quantomeno, rischia di sottrarre ad Ater una parte consistente delle già esigue risorse per gli interventi di risanamento degli alloggi sfitti perché inagibili. Con l’aggravante che non c’è stata neppure la volontà del governo regionale di venire incontro alle Ater, ad esempio rinunciando al prelievo del 4 per 1.000 dai canoni”.
La capogruppo annuncia la presentazione di una mozione: “Vogliamo che l’aula prenda una posizione netta sulla vicenda. Chiedendo alla Giunta regionale di intervenire presso il Governo per trovare una soluzione e di individuare al contempo finanziamenti propri a sostegno delle Ater, in grado di scongiurare una crisi irreversibile e di affrontare finalmente il dramma della scarsità di alloggi di edilizia residenziale pubblica”.