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“L’affidamento a Sis del project financing per la realizzazione della Via del Mare rappresenterà un passaggio realmente importante a patto che nel progetto definitivo siano garantite condizioni chiare e che si comincino a definire soluzioni valide anche per la viabilità secondaria. Altrimenti questa decisione è destinata rimanere una bandierina piantata dall’attuale maggioranza ma senza efficacia”.

A dirlo sono i consiglieri regionali del PD Veneto, Francesca Zottis e Jonatan Montanariello che oggi hanno presentato una richiesta ufficiale per la convocazione di un’audizione in Commissione Seconda “dove approfondire nel dettaglio l’operazione”.

“Vogliamo rassicurazioni sulla sostenibilità economica: è inaccettabile che a pagare siano sempre i cittadini, illusi da soluzioni-specchietto. E la garanzia delle esenzioni per i residenti è in questo senso uno degli elementi cruciali ed irrinunciabili. Questo per evitare che il traffico si ripercuota sulle strade interne, completamente inadatte ad ospitare grossi flussi. La mancata promessa alla quale abbiamo assistito con la Pedemontana Veneta non può essere replicata: servono tariffe congrue in grado di scongiurare intasamenti nelle strade secondarie così come è indispensabile trovare la massima condivisione con i sindaci e i territori per la realizzazione delle opere di secondo livello. Va trovata dunque una soluzione ai principali nodi problematici: il completamento della bretella e la rotonda Picchi a Jesolo e la riorganizzazione della viabilità al Cavallino, con interventi che guardino anche alla sostenibilità ambientale”.

Secondo gli esponenti dem “è necessario comunque un masterplan della viabilità del Veneto Orientale che sviluppi un’ipotesi complessiva per il territorio, individuando i soggetti interessati, le possibili fonti di finanziamento, gli strumenti e le azioni necessari alla sua attuazione. Occorrono infatti soluzioni d’insieme, programmate per tempo, e non progetti calati dall’alto come avvenuto per la Via del Mare. Il mondo produttivo di questo territorio reclama giustamente infrastrutture moderne ed efficienti e per fare questo serve una strategia ampia e condivisa. Ora insomma – concludono Zottis e Montanariello – dopo il gigantesco ritardo dovuto alla decisione di procedere appunto senza la condivisione del territorio siamo giunti ad un bivio cruciale che impone scelte chiare. Senza ulteriori, eterni rinvii”.