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“Già fa fatica a tenere in piedi il sistema sanitario del Veneto. Figuriamoci se si prendesse in carico anche quello della scuola pubblica, da sempre questione dimenticata a Palazzo Balbi. Rilanciare l’idea della regionalizzazione del settore come fa Zaia non è altro che il tentativo di strumentalizzare, al momento della riapertura delle scuole, il disagio delle famiglie e dei lavoratori a proprio uso e consumo”.

Questo il commento della capogruppo del PD Veneto, Vanessa Camani, in replica alle dichiarazioni odierne del presidente della Regione rispetto alla regionalizzazione del corpo docenti.

“Lo stesso ministro Calderoli, suo compagno di partito, da mesi ricorda le sue perplessità sul trasferimento alle regioni della competenza della scuola, definendola una ‘scelta folle’. Impossibile definire in altro modo l’idea di scaricare sulle Regioni le difficoltà di gestione di un corpo scolastico che solo in Veneto conta circa 70 mila dipendenti pubblici”.

Camani parla in conclusione di “imbarazzante operazione comunicativa di sciacallaggio del presidente Zaia. Di fronte a migliaia di famiglie che vivono con preoccupazione il problema della copertura dei posti vacanti ad inizio anno scolastico, è offensivo usare il tutto per vestire per l’ennesima volta l’abito del salvatore in salsa autonomista”.