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“Dopo il taglio al Fondo nazionale, con una percentuale di spesa sanitaria in rapporto al Pil che scende al 6,4% e il mancato superamento del blocco delle assunzioni per il personale, pensavamo avessimo davvero toccato il fondo. Invece no: il Governo Meloni ha tagliato pure i fondi del Pnrr per Missione Salute. Ed ora siamo all’ultimo affronto, con una scure di 1,2 miliardi, sempre  nell’ambito del Pnrr, destinati ad opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere. Una mannaia che si abbatterà anche in Veneto, dove a pagarne le spese saranno gli ospedali di Belluno, Cittadella e Vicenza. E dove in più è evidente un dato politico. Infatti, dopo mesi e mesi di nostre denunce, anche la Giunta Zaia è costretta a riconoscere che, malgrado si tratti del ‘Governo amico’, così non si può più andare avanti, con tagli e definanziamenti”.
La presa di posizione è della capogruppo del Pd Veneto, Vanessa Camani.
“Già l’investimento sulla sanità pubblica è tra i più bassi in Europa, dimezzato ad esempio rispetto alla Germania. Di questo passo, ci avviamo alla chiusura del sistema: un crac paventato proprio in questi giorni da un gruppo di autorevoli figure del mondo scientifico nazionale, che chiedono al Governo nazionale di intervenire con un piano straordinario di finanziamenti. Un richiamo che a questo punto deve essere raccolto e messo in pratica, per quanto è di propria competenza, anche dalla Regione Veneto, dove ormai i problemi sono pesantissimi: dalle liste di attesa alle carenze di personale, dall’insufficienza della medicina territoriale alla inadeguatezza di strutture e presidi ospedalieri”.