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“Ancora una volta la Regione sceglie di non mettere risorse proprie per la salute mentale. Questa volta tocca ai contratti di psicologi ed educatori assunti ad inizio anno con contributi nazionali. Contratti a tempo determinato che si chiuderanno senza rinnovi tra pochi giorni, il 31 dicembre. Solo le Ulss che hanno ancora qualche finanziamento residuo disponibile potranno prorogarli fino al massimo al mese di giugno, ma in generale le proroghe non ci saranno. Si tratta di una situazione molto grave che getta nello scompiglio un settore già in difficoltà per mancanza di risorse”.

La denuncia è delle consigliere regionali del PD Veneto e componenti della Commissione Sanità, Chiara Luisetto, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.

“Già nei mesi scorsi molti professionisti, sapendo della scadenza, hanno ovviamente iniziato a cercare altrove lavoro e un po’ alla volta se ne sono andati. In Commissione sanità, l’assessore Lanzarin ci aveva rassicurate sulla proroga, soluzione che però la Crite (Commissione Regionale per l’Investimento, Tecnologia e Edilizia) ha bocciato. In questo modo i servizi per le persone fragili verranno ulteriormente depotenziati. Ad esempio – aggiunge Luisetto – presso l’Ulss 8 Berica interromperanno il servizio ben 12 psicologi e 2 educatori, figure indispensabili per i dipartimenti di salute mentale, senza le quali il servizio avrà contraccolpi inevitabili”.

“Continua insomma un processo di smantellamento nel quale il governo regionale ha una responsabilità chiara. Come abbiamo ribadito anche nella discussione sul bilancio, è necessario – concludono le esponenti dem – investire seriamente, quantomeno garantendo stabilità a queste figure professionali che sono state fondamentali per la continuità dei servizi in questo anno post pandemia così delicato per i numeri registrati dalla salute mentale, sempre più consistenti. Assicurare i servizi significa anche garantire sostenibilità sociale al disagio psichico, altrimenti destinato a non venire preso in carico e rimanere sulle spalle di famiglie e realtà locali. Una fine d’anno amara che chiediamo trovi risposte immediate.”