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Colpiscono le dichiarazioni del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, e del consigliere del gruppo misto, Stefano Valdegamberi, pubblicate oggi da Il Giornale di Vicenza. Colpiscono perché entrano nel cuore della vicenda ucraina e dell’invasione-aggressione della Russia di Vladimir Putin con un taglio decisamente giustificativo.
Le nostre consigliere Vanessa Camani e Francesca Zottis definiscono “gravissime” le parole di Ciambetti: “dovrebbe ricordarsi che ricopre un ruolo istituzionale. Richiamare il principio di autodeterminazione dei popoli per comprendere, se non addirittura giustificare, l’invasione militare di Putin in Ucraina è pericoloso e inaccettabile. L’azione di Putin non ha alcuna scusante e non può essere condannata solo nei modi difendendone di fatto le ragioni, appellandosi a riferimenti storici su origini e identità per spiegare l’occupazione di uno stato sovrano. La condanna contro Putin, che sta violando palesemente il diritto internazionale, dovrebbe essere unanime e condivisa senza alcun distinguo e senza tirare in ballo presunte responsabilità dell’Onu e della diplomazia: sono due piani totalmente diversi. Che ci sia ancora nella Lega chi utilizza la retorica delle rivendicazioni territoriali in nome di un supposto principio di ‘autodeterminazione dei popoli’, come già accaduto nel 2016 quando il Consiglio regionale votò una risoluzione-farsa a favore dell’annessione russa della Crimea, è un bruttissimo segnale”.
In parallelo, è Andrea Zanoni a puntare l’indice sulla presa di posizione di Valdegamberi: “i suoi tentativi di difendere Putin sono imbarazzanti: non ci sono giustificazioni per quello che la Russia sta facendo in Ucraina, in spregio a ogni norma del diritto internazionale. Purtroppo il collega è recidivo: ricordo i viaggi insieme ad altri colleghi leghisti, incluso il presidente del Consiglio Ciambetti, in Crimea, in violazione della legislazione di Kiev e con responsabilità penali, così come il loro inserimento in una ‘black list’ come persone non gradite. Viaggi in contrasto anche con le decisioni dell’Unione Europea sull’entrata e uscita dalle aree ucraine occupate dai russi, con l’Ue paragonata ai nazisti per le sanzioni conseguenti all’annessione della penisola. Parlare di reazione a una provocazione è vergognoso: apra un qualsiasi manuale di diritto internazionale. Nessuno vuole la guerra, le manifestazioni contro la folle scelta di Putin si stanno moltiplicando in tutto il mondo, Russia inclusa, perché sono due popoli ‘amici’: Valdegamberi si tolga l’elmetto e provi a ragionare”.