Salta al contenuto principale

“Le risorse europee sono tante e fondamentali per il Veneto che verrà. E le priorità del Documento sono condivisibili. Manca però un disegno complessivo e una prospettiva di futuro. Inoltre, visto che la maggior parte dei soldi del bilancio regionale arrivano dall’UE, dovremmo fare squadra a Bruxelles per indirizzare le scelte anziché essere notai di decisioni prese altrove”. A dirlo Giacomo Possamai, capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini, in merito alla Pda sulla Programmazione 2021-2027, di cui era correlatore e approvata oggi in Consiglio regionale con l’astensione dem. “Pr Fesr e Fse+ rappresentano indubbiamente le occasioni più grandi per investire e recuperare il terreno perduto sul piano della competitività: basta rivedere le performance di Lombardia ed Emilia Romagna negli ultimi e confrontarle con le nostre. Terreno perduto anche per ‘volontà’ della Regione, con la retorica del Veneto Tax Free che noi continuiamo a chiamare Veneto Investment Free. Il bilancio della Regione Veneto è così povero che fatichiamo addirittura a cofinanziare la programmazione europea”.

“Tra i punti critici – spiega –  la mancanza di una strategia industriale coerente con la transizione ecologica, che favorisca non solo l’innovazione dei processi, ma anche dei prodotti. O ancora la grande enfasi sul tema delle imprese per ammodernamento e miglioramento tecnologico, prevedendo però troppo poco per interventi sulla ricerca e la programmazione: è arrivato il tempo di scegliere con determinazione le filiere su cui investire, per farne gli assi portanti del Veneto del futuro.  Tra queste c’è, ad esempio, quella del digitale, sulla quale avevamo presentato un emendamento, bocciato dalla maggioranza, per sostenere una delle grandi filiere del futuro in grado di creare lavoro anziché limitarci a favorire la pur fondamentale digitalizzazione delle nostre imprese e della pubblica amministrazione. Bene invece i segnali sul fronte dell’aria, vista l’emergenza ambientale che stiamo vivendo e gli investimenti sul dissesto idrogeologico. E soprattutto – sottolinea in chiusura – l’accoglimento di due nostri emendamenti. Il primo sui liberi professionisti che nella programmazione precedente sono stati frequentemente esclusi dai bandi e che invece hanno necessità di bandi a loro dedicati. L’altro sugli investimenti destinati alla salute mentale dei più giovani che hanno pagato a caro prezzo questi due anni di pandemia”.