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“Per quanto riguarda la macroarea ‘Tutela del capitale naturale’ e le politiche dei trasporti, il DEFR 2023-2025 è come una gruviera, piena di buchi di intervento e di dati di fondamentale importanza”.

Il giudizio secco è dei consiglieri regionali e componenti della seconda commissione, Andrea Zanoni, Jonatan Montanariello (PD) e Arturo Lorenzoni (Misto), alla luce della seduta nel corso della quale è stato espresso il parere sul Documento di Economia e Finanza Regionale.

Gli esponenti, nel motivare il loro voto contrario, sottolineano innanzitutto come “non sono stati forniti importanti parametri ambientali come quello che si riferisce all’inquinamento dell’aria, che causa ogni anno migliaia di malati e morti premature con costi pesanti per le casse della Regione. Stessa cosa per gli indici sull’inquinamento delle acque che ogni anno registrano peggioramenti. Sul fronte invece delle fonti rinnovabili, pur avendo migliorato la situazione, il Veneto è al 18,7% di uso di energia rinnovabile sul totale, ma si colloca sotto la media nazionale che è pari al 19,1%”.

Zanoni punta quindi il dito sul consumo di suolo: “la nostra regione continua a peggiorare. Mentre infatti in italia si registra un consumo di 359 metri quadri per abitante, in Veneto siamo a ben 525 metri quadri, sottratti per sempre all’agricoltura ed all’ambiente. Ed ancora: è assente dal documento l’indice relativo alla biodiversità con tutte le sue componenti, nonostante questa oggi sia tutelata anche dalla Costituzione italiana. E non c’è neppure l’indice sui pesticidi: ci hanno presentato quello sui fertilizzanti ma i ‘cugini’ non vengono contemplati. Tutto questo mentre è risaputo che i pesticidi stanno subendo un incremento costante nel tempo, provocando, come risulta dai report che Arpav ci presenta annualmente in Commissione, un costante aumento di contaminazione delle falde acquifere e dei nostri fiumi”. E annota il fatto che “purtroppo, per la prima volta quest’anno, nonostante le importanti competenze di questa commissione, non abbiamo potuto audire le parti interessate. Un’occasione persa per sentire gli stakeholders che si occupano delle fondamentali questioni ambientali”.

Per Montanariello “continua l’abbandono totale dei temi legati al trasporto, dove si continuano a lanciare proclami e a mettere nero su bianco azioni che poi non vengono mai finanziate e realizzate. Il Veneto resta una delle peggiori regioni d’Italia in termini di investimento per i servizi del trasporto pubblico locale. In un momento come questo, che vede al centro la transizione ecologica, bisognerebbe incentivare i cittadini a lasciare a casa l’automobile. Ma i fatti dicono tutt’altro”.