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“Il settore agricolo e zootecnico è messo in ginocchio dai rincari del costo dell’energia e delle materie prime, aumenti pesantissimi he inevitabilmente ricadono sui consumatori. È urgente un pacchetto di misure di sostegno da parte del Governo e anche la Regione deve spingere in questa direzione, visto che le risorse proprie messe a bilancio non sono certo sufficienti e la normativa in materia di aiuti di Stato ne limita fortemente la possibilità di intervento”. È quanto afferma Francesca Zottis, prima firmataria di una dettagliata mozione (sottoscritta dai colleghi dem Jonatan Montanariello, Giacomo Possamai, Anna Maria Bigon e Vanessa Camani, da Cristina Guarda di Europa Verde, Elena Ostanel del Veneto che Vogliamo, Erika Baldin del Movimento Cinque Stelle e dal portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni) per chiedere alla Giunta Zaia di farsene promotrice nella Conferenza Stato-Regioni. “Domani – aggiunge – parteciperemo alla manifestazione nazionale a Mestre indetta da Coldiretti per denunciare una situazione insostenibile”.

Queste le richieste contenute nella mozione: creare un sistema di monitoraggio sull’andamento del mercato e dei prezzi, in collaborazione con le associazioni di categoria; definire un sistema di sorveglianza continua a livello europeo delle condizioni di mercato dettate dalla concorrenza extra UE; garantire condizioni concrete e flessibili nella gestione dei prezzi di tutti i settori agricoli, a partire dai più esposti (come i cerealicoli) da parte degli operatori commerciali; sbloccare in tempi brevi le risorse del Pnrr capaci di accelerare il piano di transizione ecologica e alleviare il peso del debito con premialità per rafforzare le filiere più in difficoltà, rendendo il settore agro energetico un’opportunità di crescita e di sviluppo per tutte le imprese agricole; sostenere iniziative volte all’utilizzo di forme di energia sostenibile anche attraverso i fondi strutturali in accordo con le rappresentanze agricole; sostenere anche attraverso i fondi europei sinergie di rete e filiera; convocare un tavolo di confronto delle filiere agroalimentari per definire un’equa ripartizione dei ricavi lungo le filiere stesse e ogni utile azione di contrasto alle pratiche sleali.

“In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su strada, l’aumento del prezzo della benzina e del gasolio ha un drammatico effetto a catena per consumatori e imprese. L’aggravio dei costi non risparmia nessuno: dai rincari fino al 143% per i concimi fino alla zootecnia dove, per fare un esempio, il prezzo di vendita di un litro di latte fresco è inferiore al costo con rischio chiusura per molte aziende. Senza interventi forti e immediati – avverte in chiusura – rischiamo di perdere intere filiere produttive”.

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